Dal Midwest alla Sun Blet, dagli operai ai latinos, dall'occupazione all'immigrazione. Il ticket Democratico cambia location e sposta il focus. Si passa in Arizona, altro Stato in bilico. Qui Kamala Harris si è fatta aprire la pista da un nuovo spot che la descrive come una politica tosta sull'immigrazione. Per i repubblicani la caotica situazione al confine è tutta colpa di Biden e della sua vice, così la Harris ricorda che il provvedimento più severo degli ultimi anni sul tema è stato voluto dai democratici e bloccato dai conservatori al Congresso. Salutata l'Arizona si passa in Nevada, altro swing state, e il ticket Democratico in cassa l'appoggio della Lega dei cittadini latino-americani riuniti che in 95 anni di vita non aveva mai esplicitamente dato il suo endorsement a nessuno. Un'altra buona notizia che si accompagna agli ottimi dati della raccolta fondi e agli ultimi sondaggi, positivi persino nella contea di Miami-Dade nella Florida di Trump e di De Santis. Kamala Harris però non può riposare sugli allori, giornalisti ed elettori vogliono risposte sul Medio Oriente e sull'economia. La Vicepresidente promette una conferenza stampa entro fine mese e intanto prepara il primo comizio insieme a Biden la prossima settimana nonostante alcuni colleghi di partito la considerino una mossa rischiosa. Mentre i democratici saltano da uno stato in bilico all'altro, Trump manda il suo vice a inseguirli. Troppo pigro per lasciare la Florida, dice la Harris. L'ex Presidente in realtà trascura gli swing states ma si muove comunque, vola in Montana uno stato conservatore tutt'altro che in bilico per sostenere il candidato repubblicano al Senato. Per il partito sottrarre il seggio al democratico Tester aiuterebbe a ottenere il controllo della camera alta, sarebbe un colpaccio.