Il giorno dopo i disordini, le proteste e l'incendio alla casa del sindaco di Derna, dalla Libia orientale arrivano notizie preoccupanti. I giornalisti hanno ricevuto l'ordine di lasciare la città più colpita dall'alluvione di una settimana fa. Ordine impartito dalle autorità che amministrano la parte est del Paese parallelamente al governo di Tripoli. Si tratta di una notizia confermata da diversi reporter impegnati a raccontare la tragedia, ma per il Ministro degli Interni dell'est i giornalisti continuano ad operare normalmente. Il gran numero di reporter è diventato un ostacolo, ha spiegato poi il Ministro dell'Aviazione Civile, ed ha aggiunto che è stato soltanto chiesto di lasciare le aree in cui la loro presenza potrebbe ostacolare le operazioni, non di lasciare del tutto Derna. Un malinteso dunque, oppure no, piuttosto forse un passo indietro dell'amministrazione orientale. Anche le comunicazioni telefoniche e via Internet, che tutto sommato avevano funzionato nei giorni scorsi nonostante l'alluvione, da stamattina sembra siano interrotte o quantomeno difficoltose. Ma cosa sta accadendo davvero? L'ipotesi più probabile che sia in atto un tentativo di allontanare i giornalisti stranieri per nascondere al mondo quella parte di Libia, la Cirenaica, per tacitare le proteste, sopprimere il dissenso, avere mano libera contro chi, ad esempio, è sceso in piazza a protestare contro il mancato allarme e il fallimento della gestione dell'emergenza.