Non c'è tempo da perdere e Sergio Mattarella da Bonn, nel corso della visita di Stato in Germania, avverte sui rischi e sulle conseguenze dei ritardi e dell'inadeguatezza degli interventi per la tutela dell'ambiente e sugli effetti del cambiamento climatico. Si contrappongono artificiosamente fra loro, spiega il Capo dello Stato, le ragioni della gestione dell'esistente a quelle del futuro dei nostri figli e tutto ciò, stigmatizza, è inadeguato. Impensabile cioè continuare a procedere in ordine sparso. Bisogna cooperare. "Le conseguenze dei nostri ritardi sono sotto gli occhi di tutti. E sempre conseguenze nefaste. L'intensificazione della frequenza delle catastrofi naturali è evidente". Serve agire dunque presto e bene, avverte Mattarella e con lui il Presidente tedesco l'amico Steinmeier. "Esiste l'urgenza di una transizione energetica che sia concreta, pragmatica, sostenibile, efficace". L'uno accanto all'altro i due Presidenti ricordano la stretta relazione tra Roma e Berlino, non solo storicamente sul piano commerciale e diplomatico. Una visita che cade in un momento difficile e delicato per la Germania e che ha visto anche l'incontro con il Cancelliere Scholz sui temi internazionali: dossier Ucraina e conflitto in Medioriente. Germania e Italia, spiega Mattarella insieme possono dare un esempio concreto di responsabilità e cooperazione. Il rapporto Draghi, ricorda poi, ammonisce sul rischio di fallimento per l'Europa senza un impegno coerente. Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori. Messaggio chiaro e diretto. Insomma una sfida per l'innovazione in cui si gioca il futuro. E poco importa che il peso dell'Europa sul piano dell'equilibrio ecologico globale sia minore di altri colossi industriali che si attardano. L'Unione Europea è dunque chiamata a compiere uno sforzo straordinario su questo settore. Non può fallire.