Per la prima volta dal 27 novembre, il giorno in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah, i miliziani del partito di Dio hanno sparato due razzi verso una postazione militare israeliana nella zona del Monte Dov, un'area contesa al confine tra lo stato ebraico ed il Libano nota a livello internazionale con il nome di Fattorie Sheba. I razzi sono esplosi in aree aperte senza causare feriti in quello che il movimento sciita libanese alleato dell'Iran ha definito il primo avvertimento in risposta a quelle che sostiene essere ripetute violazioni della tregua da parte di Israele, ovvero gli attacchi da parte delle forze di difesa israeliane nel sud del Libano e la continua violazione dello spazio aereo libanese da parte di jet dello stato ebraico e dei droni sul cielo di Beirut durante questi primi giorni di cessate il fuoco. Ma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo aver condannato con forza i colpi lanciati dalla milizia partito libanese, ha dato ordine al suo esercito di attaccare alcuni villaggi nel sud del Libano. Nella serata di lunedì, il portavoce della IDF ha poi annunciato che l'esercito israeliano ha colpito obiettivi militari nei paesi dei cedri. Eppure, il Pentagono assicura che nonostante alcuni incidenti, il cessate il fuoco tra le parti sta tenendo. Intanto, i raid dell'aviazione israeliana non si placano all'interno della Striscia di Gaza, un lembo di terra dove per il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la situazione è spaventosa ed apocalittica dove la guerra tra Israele ed Hamas che infuria da quasi 14 mesi, secondo l'ONU, ha causato il maggior numero di bambini amputati per abitanti al mondo.