Il missile più grande e più potente mai testato dalla Corea del Nord. Le prime immagini del lancio di martedì, forniti da Pyongyang, hanno dimostrato agli esperti i progressi fatti dal regime di Kim Jong-un, che è ormai capace potenzialmente, dal punto di vista tecnico, di colpire qualsiasi città negli Stati Uniti e in Europa, anche con una testata nucleare. Non è un caso che la rappresentante degli Stati Uniti all’ONU, Nikki Haley, abbia parlato di una guerra da adesso più vicina. Alla riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza si è ribadito che la pace nel mondo, in questo momento, è seriamente a rischio. Ecco perché ora più che mai la cautela è d’obbligo. Non a caso Donald Trump, pur non frenando le parole (basti pensare che nelle ultime ore ha definito Kim Jong-un un cagnolino malato), lavora maggiormente su possibili soluzioni diplomatiche che coinvolgano anche altri attori chiave della regione, come la Cina. Il Presidente USA, pur precisando che i tentativi di mediazione dell’inviato speciale di Pechino in Nord Corea sembrano falliti, vuole la Cina dentro, soprattutto in vista di un possibile embargo petrolifero, e ha sottolineato via Twitter l’importanza delle condanne nei confronti di Pyongyang arrivate proprio da Cina e Russia, seppure con dei distinguo. Da Tokyo e Mosca non vede la questione come frutto esclusivamente delle provocazioni nordcoreane. Anzi, in queste ore chiede anche a Washington di fare di più la sua parte, evitando, ad esempio, le esercitazioni congiunte con la Sud Corea al confine con la Corea del Nord.