La sveglia delle 7 del mattino a Kiev è risuonata con una pioggia di missili Kinzhal e Iscander lanciati da Mosca sulla capitale e su diverse altre città del Paese in risposta, parole della Federazione Russa, ai missili Atacms lanciati dagli ucraini. Diverse le vittime a Kiev, ma si contano morti a Kherson, Kryvy Rih, zone residenziali colpite dai detriti dei missili. Lo scontro sul terreno miete vittime indiscriminate tra civili. La difesa aerea ucraina ha annunciato di aver intercettato e distrutto 5 missili e 40 droni. Non solo. Tre ore dopo l’attacco russo dai cieli, Kiev denuncia una imponete intrusione informatica nei registri statali del Paese contenenti informazioni sensibili come nascite, decessi, matrimoni e proprietà immobiliari. Nel frattempo, il giorno dopo lo scontro a distanza tra Zelensky e Putin il presidente ucraino è tornato dal vertice europeo con la certezza di poter contare sul sostegno economico e militare dei 27, anche se i leader UE non si sono mostrati compatti. L’arrivo imminente di Trump alla guida della Casa Bianca fa sentire i suoi effetti in Europa. Nell'Unione c'è chi spinge per arrivare ad aprire i negoziati, parla di diplomazia e assetto post-bellico con forze di peacekeeping, e chi, Baltici, Belgio, Polonia e altri, ritiene che non sia ancora il momento. Putin dal canto suo ribadisce, l’unica via per aprire un negoziato di pace è avere un interlocutore democraticamente credibile, e a suo giudizio Zelensky non lo è. I negoziati con lui, dice, saranno possibili solo dopo elezioni.