Eccolo, Luigi Mangione, mentre sta per partecipare all'udienza in cui gli verrà negata la libertà su cauzione. Mangione si è opposto all'estradizione, così per vederlo a New York potrebbero volerci diverse settimane. È una personalità complessa, quella del 26enne. Alto livello di istruzione, letture intense, viaggi. Un futuro radioso davanti, in teoria. Poi, sei mesi fa, succede qualcosa. Dopo un infortunio invalidante alla schiena Mangione sparisce dai radar, tanto che la madre lo segnala come persona scomparsa, nel novembre scorso, a San Francisco. Ora la famiglia si dice sconvolta e si chiude nel silenzio. Tutt'altro che silenziosa è invece la rete. L'odio per le compagnie assicurative ha trasformato Mangione in una specie di Robin Hood, a dispetto del fatto che è accusato di un efferato omicidio. Su internet si vendono gadget con impresse le tre parole scritte sui proiettili che hanno ucciso Thompson. C'è persino un maglione natalizio. Spuntano canzoni ispirate all'agguato di Manhattan, mentre il McDonald's in cui Mangione è stato arrestato dopo la segnalazione di un dipendente viene travolto dalle recensioni negative, tanto che le relative piattaforme sono costrette a intervenire. E mentre c'è chi loda il manifesto in cui Mangione attacca la corruzione delle assicurazioni sanitarie, documento che per gli investigatori equivale a una confessione, a preoccupare le forze dell'ordine è la possibilità che qualcuno tenti di emulare il killer.