Una storia di lobby, interessi commerciali, abitudini di consumo malsane. La racconta l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo ultimo rapporto in cui afferma che quattro grandi industrie e cioè quella del tabacco, dei combustibili fossili, dell'alcol e degli alimenti ultra processati che comprendono bevande zuccherate e cibi grassi, in Europa causano la morte di 2,7 milioni di persone all'anno. Il direttore per la Regione Europea dell'OMS che comprende 53 paesi fino all'Asia Centrale, il belga Hans Kluge accusa esplicitamente le aziende che dominano questi settori di ostacolare le politiche pubbliche che potrebbero danneggiarne i profitti. Si tratta di settori, spiega l'OMS, dominati da poche multinazionali che hanno il potere di condizionare i contesti politici e legali e di conseguenza di ostacolare l'approvazione di norme che potrebbero fare l'interesse pubblico, ma che rischierebbero di ridurre i loro guadagni. Le lobby dell'Industria si legge nel rapporto, stanno minando gli sforzi collettivi per affrontare malattie come quelle cardiovascolari, il cancro, il diabete, in una regione quella europea in cui ricorda l'OMS, quasi il 60% degli adulti e 1/3 dei bambini sono in sovrappeso e in cui un decesso su cinque, fra quelli dovuti a malattie cardiovascolari e cancro, può essere considerato come un effetto di abitudini alimentari non sane. In conclusione, l'organizzazione esorta i paesi a reagire applicando norme più severe sulla vendita di prodotti che non fanno bene alla salute insieme a norme che riducano le pratiche monopolistiche e di lobbying. Le persone devono avere la precedenza sul profitto sempre conclude Hans Kluge.























