"Attualmente non si è più riparlato di una visita del Papa, ma immagino che rimane sullo sfondo, e che il Santo Padre sarebbe disposto, ecco, per terminare questa guerra, che continua crudelissimamente, veramente è una cosa, perché le perdite sono enormi da una parte e dall'altra, ecco, sarebbe pronto ad andarci. Noi ci siamo impegnati e ci stiamo impegnando, soprattutto attraverso questo meccanismo che è stato istituito in seguito all'avviso del Cardinale Zuppi, soprattutto sugli aspetti umanitari, quindi sulla liberazione dei prigionieri con lo scambio anche degli elenchi che ci sono di prigionieri, e poi soprattutto sul ritorno dei bambini. Il meccanismo è stato accettato, funziona con una certa difficoltà, ecco, funziona con una certa difficoltà. Probabilmente bisogna ridargli slancio perché possa essere più effettivo". "Ma secondo lei lo vedremo, prima o poi, il Papa a Kiev?". "Non saprei dirle, non sono un profeta. Certo, il Papa ha desiderio di andare in entrambe le capitali, questo posso dirlo, e se si realizzassero le condizioni per cui lui può compiere questa visita certamente andrebbe da una parte, e anche dall'altra, e quindi anche a Kiev".