Solleticato nel suo orgoglio il Cremino accoglie con favore i commenti di Donald Trump sul fatto che la Russia sia una macchina da guerra che ha sconfitto Napoleone e Hitler, ma il portavoce Peskov aggiunge di non farsi molte illusioni, Mosca è consapevole che Trump rappresenta un elite politica che ha opinioni anti russe. Eppure un cambio di rotta c'è, a febbraio il Cremlino ha fatto un esplicito endorsement per Biden, lo stesso Putin aveva dichiarato che Biden era un'opzione migliore, descrivendolo come una persona più esperta, prevedibile e con una lunga esperienza politica. Ora il clima è diverso, sotto Trump, ricorda Mosca, è stato introdotto un numero enorme di sanzioni contro il nostro Paese, per noi Trump è molto diverso da tutti gli altri, forse dimostra un po' più di saggezza politica nel voler mantenere canali di dialogo. Il non sbilanciarsi mai più di tanto è comunque la linea adottata dal Cremlino che davanti all'affermazione secondo cui Trump, in caso di vittoria, si adopererebbe per una soluzione negoziale della guerra in Ucraina ha stigmatizzato: "Ci sono molte speculazioni su chi è pronto per cosa e chi aderisce a quali posizioni, aspettiamo l'esito delle elezioni, gli elettori americani decideranno il proprio futuro, questa è la loro preoccupazione, non la nostra". La Russia osserva la campagna elettorale USA solo apparentemente con interesse relativo, la parola d'ordine è: "per noi non cambierà nulla. La nostra priorità e raggiungere gli obiettivi del distretto militare centrale, non i risultati delle elezioni negli Stati Uniti".