Al Rassemblement National abbiamo la fortuna incredibile di essere in 2, se succede qualcosa all'uno rimane l'altro. Le parole di Marine Le Pen pronunciate in un'intervista a Le Figaro qualche anno fa, suonano quasi come una profezia all'indomani della condanna a suo carico. Se lei è l'uno l'altro è Jordan Bardella, ventinovenne che del mostrarsi affidabile vuole fare la sua forza. Dal 2022 alla guida del partito, il primo presidente che non porta il nome dei Le Pen, legato in passato sentimentalmente a Noluen Olivier, figlia della sorella maggiore di Marine. Determinato a raggiungere il suo obiettivo, conquistare il potere, facendo del Rassemblement National un partito di governo, al di là della divisione destra sinistra, è riuscito finora ad allontanare le accuse di favoritismo e a farsi strada grazie al sostegno indiscusso di Marine Le Pen, nonostante le ritrosie e le proteste di alcuni veterani del partito. Nato nel 1995 a Drancy, Banlieu difficile di Parigi da una famiglia di origini piemontesi emigrata in Francia, cresciuto da genitori separati, entra nell'allora Front National quando le banlieue bruciavano e oggi è l'enfant prodige che ha bruciato le tappe di una carriera politica cominciata poco più di 10 anni fa e che aspira alla conquista dell'Eliseo, rompendo lo schema prefissato che vedeva Marin candidata alla presidenza e lui premier. Ma quella che sembrava essere un'ipotesi remota, quel piano B come Bardella battuta che finora è stata solo sussurrata negli ambienti della politica, è una realtà nei sondaggi. Per il 60% dei francesi sarà lui il candidato per il Rassemblement National alle elezioni presidenziali del 2027 con il 43% che si augura sia così, mentre il 42% resta fedele a Le Pen. Chissà se il delfino di un tempo sarà colui che vanificherà il sogno di un Le Pen all'Eliseo. .