Con la leadership del Partito Comunista e col sostegno di tutto il popolo cinese, la nostra battaglia contro il Covid alla fine avrà successo. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, insiste che la situazione è sotto controllo e che il governo sta adottando alcune necessarie misure di adeguamento alla realtà, come l'attenuamento del durissimo lockdown imposto da oltre tre mesi nello Xinjiang e culminato nel drammatico incendio che ha causato una decina di vittime. Ma fuori dai palazzi del potere, nella stessa Pechino e in gran parte della Cina, la situazione sta precipitando. Sono oltre 40 mila i nuovi contagi in Cina, il numero più alto registrato dall'inizio della pandemia e anche se si tratta per la maggior parte di asintomatici, il rischio di finire nei nuovi ... i centri di isolamento che le autorità stanno costruendo alla periferia delle grandi città, sta provocando proteste sempre più diffuse e violente nel Paese. Oltre agli slogan diretti contro il presidente Xi Jinping e il Partito Comunista, studenti, operai, semplici cittadini oramai esausti da quasi tre anni di lockdown e restrizioni più o meno rigorosi, si rifiutano di obbedire alle autorità e scendono in piazza. Sempre più difficile anche il lavoro della stampa, ieri un cameraman della BBC è stato spintonato, ammanettato e trattenuto per alcune ore in una caserma, prima di essere rilasciato con la minaccia di revocargli il visto. Fonti diplomatiche riferiscono che sarebbero in corso in queste ore, lunghe riunioni del Comitato Centrale e dell'Ufficio Politico, organi entrambi appena rinnovati e all'interno dei quali il presidente Xi Jinping gode di appoggio assoluto. Ma qualcosa nei prossimi giorni, forse ore, potrebbe cambiare. Oggi la rivista locale ... pur difendendo la politica di tolleranza zero fin qui portata avanti, auspica che le autorità tengano anche in considerazione la voce del popolo.