Coraggio, disperazione o follia. Non sapremo mai che cosa ha spinto questa ragazza, di cui ignoriamo qualunque dettaglio, dal nome all’età, a spogliarsi e a camminare nuda per i viali dell’Università della capitale iraniana. Non è certo nemmeno quando questo filmato sia stato girato. Si sa solo, dopo un’analisi degli esperti della Reuters che hanno analizzato i palazzi e le strade, che in effetti il luogo in cui avviene il fatto è la filiale dell’Università Islamica Azad di Teheran. Per il resto, le ricostruzioni sono possibili solo attraverso frammenti catturati da Internet. E così si legge che la ragazza, sabato scorso, sarebbe stata bloccata dalla vigilanza dell’Università per aver indossato in “modo indecente” il velo. Al che lei si sarebbe spogliata per protesta. Dopodiché, sarebbe stata arrestata. Come prevedibile, il portavoce della struttura ha dichiarato che la ragazza era “sotto forte pressione” e aveva un “disturbo mentale”, per cui è stata trasportata in una struttura sanitaria. Qui si fermano le, scarsissime, certezze. Il resto sono illazioni, che purtroppo poco ci dicono di quel che è accaduto e, soprattutto, di quel che accadrà alla giovane. È certamente un’immagine che farà storia. Nel Paese dove una ragazza, Mahsa Amini, è stata picchiata a morte perché indossava l’hijab in modo scorretto, girare nuda è un gesto che va ben oltre il coraggio. Forse sì, è follia. Ma resta comunque un simbolo della lotta delle donne, della loro disperazione, di un Paese in cui il corpo di una ragazza è un oltraggio alla moralità. Di un Paese in cui il solo coraggio è oltre i limiti della follia.