Appena rientrato da Bakhmut, dove aveva annunciato nottetempo la presa della città da parte dei russi, il capo del gruppo Wagner, Prigozhin, ha mostrato, sul suo profilo Telegram, immagini che lo ritraggono nel caffè di San Pietroburgo, dove domenica c'è stato l'attentato che ha ucciso il giornalista blogger Vladen Tatarsky. Prigozhin ha incontrato gli attivisti del gruppo nazionalista Cyber Front Z a cui lui stesso ha offerto il bar e che avevano organizzato la conferenza di Tatarsky. Che è stato decorato da Putin con un'onorificenza postuma per il suo coraggio, mentre Prigozhin lo ha riconosciuto come un membro della compagnia caduto in battaglia. Per il resto è ancora mistero fitto sui mandanti dell'attentato. Daria Trepova nel frattempo è stata incriminata per terrorismo. La donna, arrestata per aver portato nel bar statua carica di esplosivo che ha ucciso il giornalista e ferito 32 persone, ha ammesso la colpa ma non ha detto di sapere che la statuetta fosse carica di tritolo. La ragazza potrebbe essere stata inconsapevole e incastrata, come dice il marito, come lei oppositore della guerra in Ucraina e esule all'estero, e come sembrerebbero suggerire le immagini che la vendono a pochi metri dall'esplosione. Il Cremlino ha subito accusato dell'attentato i servizi segreti ucraini, che avrebbero agito in collaborazione con gli oppositori di Navalny. Gli interessati ovviamente smentiscono. In un altro tribunale, a Rostov sul Don, in Russia ma al confine con il Donbass, è andato in scena il primo processo ad un soldato ucraino accusato di crimini di guerra. Il militare si sarebbe dichiarato parzialmente colpevole. Intanto sul campo si continua a combattere, in particolare a Bakhmut, dove il gruppo Wagner, dopo l'annuncio di Prigozhin, avrebbe conquistato altre porzioni del centro città, con gli ucraini che starebbero riparando sempre più verso ovest, anche se Kiev continua a sostenere che la città non è ancora caduta.