Era l'11 agosto 2020 quando Vladimir Putin ha annunciato di aver registrato il primo vaccino al mondo contro il coronavirus con un nome, Sputnik V, che richiama la corsa allo spazio della guerra fredda, ma un annuncio accolto con molto scetticismo fino al 2 febbraio, quando la rivista scientifica The Lancet ha analizzato i dati e ha pubblicato uno studio che parla di un'efficacia del 91,6% del vaccino russo. Il 4 marzo l'agenzia europea del farmaco ha iniziato la fase di revisione ciclica in attesa dell'approvazione definitiva e ieri, appunto, l'annuncio dello Spallanzani della sperimentazione per lo studio delle varianti del cornavirus. Ma quanti sono i Paesi in tutto il mondo che hanno autorizzato il vaccino Sputnik? Sono oltre 50. Si va dal Sudamerica, Centro America, Argentina, Bolivia, Messico, fino all'Asia con il Pakistan, le Filippine che hanno già approvato il vaccino Sputnik. Qual è la situazione invece in Europa? C'è l'Ungheria che sappiamo si è smarcata da Bruxelles, è stato il primo Paese dell'Unione ad utilizzare il vaccino russo. La Slovacchia ha ordinato e già ricevuto delle dosi con una decisione, tra l'altro, che ha scatenato anche una crisi politica interna al Paese. Intanto Draghi e Merkel negli ultimi giorni hanno ipotizzato anche una possibile via autonoma rispetto a Bruxelles e poi la curiosità, San Marino, che domani inizia la fase di richiamo per tutti i suoi abitanti. E poi c'è la Russia, quante persone stanno utilizzando in Russia il vaccino Sputnik? Non è facile saperlo. I dati sono pochi, gli ultimi che abbiamo a disposizione ci parlano in 3 milioni e mezzo di Russi vaccinati su una popolazione però di 144 milioni. C'è un sondaggio da parte di un'organizzazione indipendente che parla di molto scetticismo da parte dei Russi. Solo il 30% sarebbe pronto a vaccinarsi con Sputnik, una percentuale che si abbassa di molto se si guarda a una fascia di popolazione di più giovani.