30 colpi sparati da una terrazza e sulla parata si scatena l'inferno. La gente inizia a fuggire travolgendo tutto quanto trova lungo il suo percorso e a terra, assieme al seggio, le scarpe e zainetti, restano i corpi inermi delle vittime e dei feriti, alcuni anche in gravi condizioni, hanno tra gli 8 e gli 85 anni. Le tanto attese celebrazioni per il 4 lulgio, forse la festa più sentita negli Stati Uniti, alle porte di Chicago diventa una carneficina. Immediati i soccorsi, l'area viene messa in sicurezza. State a casa non è sicuro qui, scrive su twitter la polizia, mentre da corso ad una massiccia caccia all'uomo che è ancora pericoloso perché armato. Le squadre speciali bussano a tutte le porte del quartiere, entra in campo anche l'FBI. Oltre 100 agenti controllano le strade limitrofe ed ogni possibile rifugio. A stretto giro viene identificato l'autore della strage, si chiama Rober Crimo, ha 22 anni, capelli lunghi e corporatura esile, forse un suprematista. Trascorrono diverse ore e a una decina di chilometri dal luogo della sparatoria il 22enne viene catturato. Ancora incerto il motivo del gesto, ma è la fine di un incubo mentre restano le polemiche legate all'ennesimo massacro, il quindicesimo dall'inizio dell'anno, e alla facilità con cui negli Stati Uniti è possibile acquistare un'arma la cui messa al bando resta tra i punti cruciali dell'amministrazione Biden. Non rinuncerò a combattere questa epidemia della violenza delle armi, le parole del Presidente americano subito dopo la sparatoria. Passano poche ore e la stessa scena irrompe a Philadelphia, qualcuno apre il fuoco contro le persone che partecipano alla parata del 4 luglio. La folla si disperde, i colpi si confondono ai fuochi d'artificio. Due poliziotti restano feriti, in fuga l'autore della sparatoria.