Era da anni che non si vedevano proteste del genere in Israele. Decine i cittadini israeliani arrestati per aver bloccato la principale strada di collegamento tra Gerusalemme e Tel Aviv. Manifestanti dispersi, dalla polizia, con pugno di ferro: cariche a cavallo, idranti e gas urticanti. Esponenti dei movimenti LGBT, extraparlamentari e dell'opposizione sono scesi in piazza contro la riforma della Giustizia presentata dalla coalizione di Governo, ortodossa e di estrema destra, alla Knesset e che ha incassato un primo voto a favore con il boicottaggio della votazione da parte dell'opposizione. Nelle intenzioni del premier Netanyahu, che definisce i manifestanti anarchici e guastatori, portare a compimento la riforma in tempi brevi. Nel piano, il Governo esercita il potere di scelta sui giudici della Corte Suprema, limitandone di fatto i poteri di guardia sull'Esecutivo. Per la maggioranza un efficientamento del legislatore, per l'opposizione un grave rischio per la sopravvivenza delle posizioni minoritarie e della democrazia più in generale; senza dimenticare che il Premier è sotto processo per corruzione. Allo sciopero generale, proclamato contro la riforma, anche decine di donne vestite come personaggi di "The Handmaid's Tale." Il romanzo distopico di Margaret Atwood del 1985 trasformato in serie tv in cui la polarizzazione, la lotta e il potere irrompono, sovrastano e devastano la vita dei protagonisti.