Per gli ucraini il nemico numero uno ora è il freddo. Metà delle infrastrutture energetiche ucraine sono state danneggiate dai raid russi e milioni di persone sono senza luce e acqua. Una situazione che con ogni probabilità si protrarrà almeno fino a fine marzo, obbligando la popolazione a convivere con i blackout. Situazione drammatica, tanto che l'OMS ha lanciato l'allarme: il freddo uccide, la vita di milioni di persone è a rischio. Così il governo, mentre esorta a risparmiare il più possibile la luce, ha avviato l'evacuazione degli abitanti di Kherson e di Mykolaiv verso altre regioni, per prevenire una catastrofe. Catastrofe sfiorata a Zaporizhzhia. La valutazione degli esperti dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, è arrivata dopo un fine settimana di intensi bombardamenti a metri, non chilometri, dalla centrale. Danni significativi e diffusi, ma non problemi immediati per la sicurezza nucleare. La risposta del presidente ucraino arriva a stretto giro, perché il pericolo resta altissimo. Serve, dice, la smilitarizzazione della zona. Intanto sul terreno, le battaglie più feroci sono in corso, nella regione di Donetsk. Secondo il governo ucraino, l'esercito russo ha bombardato l'Est per 400 volte in un solo giorno. I raid hanno continuato a investire Kherson, con danni pesanti alle infrastrutture civili. A Kiev, che accusa Mosca di puntare una finta tregua per riorganizzare le truppe, replica il portavoce di Putin: la Russia vuole raggiungere i suoi obiettivi e li raggiungerà. Più concilianti i messaggi del Cremlino su Zelensky: il nostro obiettivo non è un cambio di regime a Kiev. Quanto ai numeri del conflitto, l'Ucraina fa sapere che sono circa 85 mila i soldati russi uccisi dall'inizio dell'invasione del Paese, mentre l'UNHCR rende noto che le vittime civili sono oltre 6.500.























