I russi avrebbero posizionato elicotteri d'attacco e da trasporto al confine con l'Ucraina. A rivelarlo, il New York Times, che cita fonti anonime di ufficiali americani, secondo cui, il presidente russo Putin avrebbe cominciato il trasferimento, segno di un possibile piano di attacco. Secondo queste fonti le condizioni meteo potrebbero incidere sui tempi di un eventuale blitz. I movimenti al confine hanno come contraltare quanto succede sul piano diplomatico tra Russia, Usa, Nato e OSCE. Ryabkov, l'inflessibile numero 2 della diplomazia russa, pur ribadendo che Mosca non ha alcuna intenzione di attaccare l'Ucraina, ha messo in guardia Washington dal sottovalutare il rischio di uno scontro. Il Cremlino, da parte sua, gela le aspettative. Non c'è motivo per ora di essere ottimisti. In risposta l'omologa americana Sherman ha offerto a Mosca limitazioni reciproche in materia di dispiegamento di missili a breve e corto raggio ed esercitazioni militari nelle aree calde, ribadendo tuttavia i moniti sui costi di un eventuale invasione. Rispedite al mittente le richieste del Cremlino sulle sfere di influenza ossia il freno all'espansione della NATO. Su questo Washington è perentoria. La politica delle porte aperte della Nato continuerà. Quanto all'Europa, l'obiettivo primario rimane quello di trovare una via diplomatica ed evitare il conflitto. Dopo le 7 ore di confronto duro e serrato a Ginevra le due ex super potenze restano dunque distanti rispetto alle richieste incrociate in materia di sicurezza. Quanto alla possibilità di una nuova telefonata tra Putin e Biden appare remota e non in programma.