Un esodo di massa, una fuga dalla propria terra che in poche settimane, dal 24 febbraio, ha trasformato quasi 3 milioni e mezzo di ucraini, in profughi. Non è certamente la prima volta che accade, ma è la prima volta che l'Unione Europea attiva la Direttiva n. 55 del 2001, quella cioè che introduce la protezione temporanea in caso di afflussi massicci di sfollati. Un meccanismo di emergenza questo, che concede ai cittadini ucraini uno status analogo a quello di rifugiati in qualsiasi Paese dell'Unione Europea, offrendo protezione e diritti immediati. "Consentirà al suo titolare di lavorare sul territorio, quindi esercitare ogni attività lavorativa, di iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale, ... l'iscrizione scolastica dei minori a scuola, diciamo che c'è proprio una parità di trattamento a tutti i livelli". In Italia si è ancora in attesa del decreto attuativo della direttiva UE, il Governo ha stanziato 400 milioni per sanità, scuola e integrazione, soldi andranno anche alle famiglie che ospitano i profughi. Intanto, nella sola Lombardia sono arrivati oltre 11 mila profughi, 5 mila solo a Milano e di questi il 44% sono minori. Tutte persone che potranno beneficiare della protezione temporanea, che però non esclude la possibilità di chiedere anche la protezione internazionale. "Diciamo, lo strumento più da un lato leggero ... giuridico, che non necessita uno sradicamento così forte come per il richiedente asilo, che appunto consegna alla Questura il passaporto e poi attende l'iter di tutta la sua domanda .... contestualmente anche che lo mette immediatamente in una condizione di poter vivere, operare ... cercandosi un lavoro ... in sicurezza nel nostro Paese".























