Alla fine l'Europa tira un sospiro di sollievo, almeno la faccia è salva. Dopo un mese di difficoltà, il 6° pacchetto di sanzioni alla Russia è approvato e l'Unione Europea può annunciare al mondo, di aver programmato di rinunciare all'acquisto di petrolio russo. Poi certo ci sono le eccezioni, per convincere l'Ungheria a togliere il suo veto, di fatto Budapest è esentata, potrà continuare ad acquistare petrolio tramite il cosiddetto Oleodotto dell'Amicizia. In teoria infatti, lo stop all'acquisto, riguarda solo il petrolio trasportato via nave e tramite altri mezzi., non quello via tubo. Ma di fatto, solo Ungheria, e Repubblica Ceca, potranno usufruire delle forniture dalla Russia, dopo il 2023. Gli altri Paesi destinatari degli oleodotti, come ad esempio Germania e Polonia, hanno promesso di interrompere ogni acquisto dal prossimo anno. Alla fine l'UE, dovrebbe fermare circa il 90% del petrolio per ora comprato da Mosca. L'energia comunque è stata al centro delle discussioni di questo Consiglio Europeo, che ha approvato il cosiddetto Repower EU, per la soddisfazione di Ursula von der Leyen. "La risposta sta nel Repower e l'Unione Europea, quindi portare di nuovo il potere energetico all'Unione Europea. In particolare sul gas, abbiamo creato una task force congiunta, per degli acquisti congiunti di gas." I Capi di Governo dei Paesi UE, hanno anche affrontato la grande emergenza alimentare connessa alla guerra. Al Consiglio è intervenuto il Presidente dell'Unione Africana, che ha accusato Putin di essere lui, responsabile dei milioni di tonnellate di grano, bloccato nei silos ucraini. L'Europa ha promesso che continuerà a trovare strade alternative, oltre a quella marittima, molto difficile da percorrere, per fare uscire il grano dal Paese e aiuterà, Ucraina e Paesi a corto di risorse, per cercare di far fronte alla crisi.