La Crimea torna ad essere al centro dei combattimenti. L'esplosione di un deposito di munizioni denunciato dalle autorità russe come atto di sabotaggio, ed altre esplosioni registrate a Simoferopol e a Mayskoye, segnano di fatto una nuova escalation della crisi che potrebbe risultare strategica per Kiev. In queste aree l'Ucraina si limita Infatti a da attaccare a distanza con sistemi a lungo raggio, mancando uomini e mezzi per un'offensiva per la liberazione di Kherson. La Crimea è Ucraina, ribadisce Kiev, ma intanto il suo risultato militare principale di queste ore è il bombardamento della base dei mercenari russi della Wagner a Popasna, colpita a seguito dell'errore di un blogger filorusso, che avrebbe postato incautamente una foto del sito sui social. Vladimir Putin afferma che sono gli Stati Uniti a voler vedere prolungato il conflitto e a progettare un futuro da carne da cannone per il popolo ucraino. E il suo affondo contro l'occidente passa anche attraverso la crisi tra Taiwan e la Cina, con l'accusa a Washington di puntare ad un'alleanza in stile nato da contrapporre agli interessi consolidati nell'area e dunque direttamente a quelli di Pechino che, per Putin rappresenta invece un alleato strategico. Il suo Ministro della Difesa, Shoighu, afferma che non si useranno le armi atomiche in Ucraina. Ma sul terreno, il presidente russo, impone condizioni ferree ed ostative alla visita dell'Aiea alla centrale di Zaporizhia con le esplosioni che proseguono a poca distanza dai suoi reattori. Nel frattempo l'unica speranza di mediazione è rappresentata dalla partenza di cinque navi cariche di grano dai porti ucraini, una di queste è diretta in Etiopia, dove dovrebbe arrivare tra due settimane.