Ucraina, russi attaccano Kharkiv e torre TV di Kiev

01 mar 2022
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Oltraggio e orrore in piazza della Libertà a Kharkiv. La Russia alza la potenza di fuoco in Ucraina, prima un missile devasta il Palazzo del Governo della seconda città del paese, il bilancio parla di almeno 10 morti e gli scontri sono continuati pesanti per tutta la giornata. Poi nel pomeriggio viene colpita la torre della televisione di Kiev, almeno 5 morti. Il Ministero della Difesa di Mosca, aveva avvertito che avrebbe colpito target tecnologici della capitale, invitando la popolazione ad evacuare e così ha fatto. La città intanto si prepara all'assedio finale: combattenti per le strade, barricate e posti di blocco. Una colonna di 65 km di mezzi militari sta arrivando da nord, diretta all'aeroporto Antonov a 15 km dal centro, conquistato dai russi il primo giorno di guerra. L'obiettivo sembra essere circondare la città da tutti i lati. Intanto, per l'esercito ucraino, le cose vanno male anche a sud, dove la città di Mariupol, strategica e al confine, è sempre più stretta nella morsa dei russi saliti dalla Crimea, che si sono avvicinati abbastanza da poterla colpire con l'artiglieria pesante. Lì, si combatte pesantemente ormai da giorni. Dunque il risultato della prima trattativa tra le delegazioni russa e ucraina, è stato un accentuarsi della pressione militare sul Paese e sulla sua dirigenza, con il Presidente che ha firmato ufficialmente la richiesta di adesione all'Unione Europea e ha poi rivolto un emotivo discorso, a braccio, al Parlamento Europeo, omaggiato da una standing ovation. Zelensky, che in giornata ha parlato anche con Joe Biden, ha poi fatto sapere che i colloqui con la Russia possono riprendere solo se il nemico smette di bombardare indiscriminatamente l'Ucraina e di uccidere i suoi cittadini. Una nuova tornata potrebbe esserci a breve, ma le parti sembrano ancora davvero distanti e i combattimenti troppo violenti per pensare ad una conclusione a breve delle ostilità. Oltre alla tragedia di morti, feriti, bombardamenti e città devastate, continua e si acuisce nei numeri anche il dramma dei profughi, 660mila gli espatriati finora, più tutti gli sfollati interni: una marea umana che ha visto crollare il proprio mondo in poche ore, esattamente come i milioni di ucraini che rimangono sotto le bombe.

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