Il tema ha scaldato il Parlamento Europeo ed ora infiamma il dibattito all'interno dei singoli paesi tra forze politiche e tra organizzazioni di categoria. I parlamentari di Strasburgo hanno approvato la proposta di legge della commissione europea che vieta dal 2035 la produzione e la vendita di tutte le automobili a benzina, diesel, GPL. Saranno insomma, permesse solo le auto elettriche. É passata la versione più estrema della proposta e sono falliti i tentativi del centrodestra europeo di far passare un emendamento che prevedeva lo stop al 90% dei veicoli inquinanti dal 2035, lasciando ai produttori di automobili un 10% di produzione a benzina che consentisse più tempo per la transizione. La commissione, socialisti e verdi si dicono soddisfatti di quella che definiscono una decisione storica importantissima per garantire un futuro alle nuove generazioni e per combattere l'emergenza climatica. I popolari e gli esponenti della destra europea hanno espresso, invece, due preoccupazioni: primo, molte aziende, a causa della crisi, dicono, non faranno in tempo ad adeguarsi e migliaia di lavoratori rischiano il posto, secondo, l'Europa non dispone di una produzione autosufficiente di batterie per auto. Leader mondiale, in questo, è la Cina. Si rischia, quindi, di fare un regalo a Pechino, accentuando la nostra dipendenza economica dall'industria cinese. C'è ancora la possibilità di cambiare il testo di legge che ora sarà oggetto di un'ulteriore trattativa in cui il Consiglio europeo, che rappresenta tutti i 27 gli stati membri, avrà un peso importante. Il dibattito in corso, però, mostra quanto sia difficile compensare gli obiettivi climatici, fondamentali per il futuro del pianeta, con le esigenze economiche e sociali contingenti.