La pressione era ormai insostenibile bipartisan, l'ammissione di errore è ineluttabile, la possibilità di restare al proprio posto è realistica. E così Kimberly Cheatle, direttrice del Secret Service, responsabile della protezione dei presidenti USA, alla fine ha ceduto e ha rassegnato le sue dimissioni. Un grazie è arrivato dal presidente Biden che ha ricordato i quasi tre decenni della Cheatle nei servizi segreti, Kimberly ha aggiunto Biden, ha dedicato e rischiato la sua vita per proteggere la nostra nazione durante la sua carriera. Messa sotto torchio lunedì durante un'infuocata audizione davanti alla Commissione di Vigilanza del Congresso USA dopo l'attentato a Donald Trump, la Cheatle fino all'ultimo si era rifiutata di dimettersi. Pur ammettendo il fallimento dei servizi continuava a definirsi la persona più adatta per guidare il Secret Service, in questo momento la nostra missione è proteggere i leader della nostra nazione. Il 13 luglio abbiamo fallito ed è stato il fallimento operativo più significativo degli ultimi decenni. Aveva ammesso. Durante l'audizione, di fronte al fuoco incrociato delle domande, la direttrice ne aveva dribblate parecchie trincerandosi dietro alla riservatezza delle indagini, difendendo molte delle sue scelte respingendo le accuse di aver negato alla campagna di Trump i rinforzi richiesti. La Cheatle non aveva inoltre chiarito come mai l'aggressore avesse avuto il tempo di fare sopralluoghi addirittura di far volare un drone sul comizio per poi salire indisturbato sull'edificio che i suoi stessi uomini hanno lasciato fuori dal perimetro di sicurezza. Questa stessa decisione un errore.