I Ministri degli Esteri europei condannano Israele e sanzionano l'Iran, esprimono preoccupazioni per i conflitti in corso ma non possono per ora influenzare granché ciò che avviene specialmente in Medio Oriente. In un comunicato frutto di una lunga e attenta trattativa tra i 27 governi europei i Ministri degli Esteri si sono accordati per esprimere la loro condanna per i recenti attacchi subiti dai caschi blu dell'ONU nel sud del Libano da parte delle forze armate israeliane impegnate nella battaglia contro Hezbollah e riaffermano l'importanza della presenza della missione a guida ONU. Un'importanza per la verità messa in dubbio da diverse nazioni europee e recentemente anche dal Ministro della Difesa italiano. Anche il Ministro degli Esteri Tajani, parlando da Berlino, ha sottolineato come le regole di ingaggio attuali non vadano bene perché non consentono alla forza ONU Unifil di disarmare Hezbollah o di impedirne il rafforzamento rendendo così impossibile il rispetto della soluzione ONU che proprio i caschi blu dovrebbero far rispettare. Tutti però sono d'accordo nella critica a Israele che dicono non può permettersi di dare ordini o di intimare l'evacuazione della forza di interposizione internazionale. Seppure questa, per il governo di Gerusalemme, sarebbe utilizzata dai terroristi sciiti come scudo dietro al quale ripararsi. Si va in ordine sparso invece per quanto riguarda l'invito francese a non fornire più armi allo stato ebraico per spingerlo ad un cessate il fuoco. Paesi membri e forze politiche europee hanno ognuno un'idea diversa. L'impressione è che quindi seguiranno in proposito una politica autonoma. Sanzioni invece sono state decise nei confronti di aziende e funzionari iraniani per la guerra in Ucraina. I provvedimenti hanno colpito i responsabili diretti della fornitura di missili e droni dall'Iran alla Russia che sono stati utilizzati per colpire il territorio ucraino.