I fatti risalirebbero ad ottobre 2016, nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali, quando gli scandali, si sa, è meglio metterli a tacere. Ecco perché Michael Cohen, capo dei legali dell’impero immobiliare Trump Organisation, avrebbe comprato, con 130.000 dollari, il silenzio di una pornostar, Stephanie Clifford, pronta a rivelare un incontro intimo tra lei e il futuro Presidente. È il Wall Street Journal a svelare l’ennesima tegola per il tycoon, circostanza che potrebbe minare anche il suo matrimonio. Secondo il quotidiano, infatti, il rapporto si sarebbe consumato in occasione di un torneo di golf per celebrità nel luglio del 2006, un anno dopo, dunque, le nozze di Trump con la terza e attuale moglie. La Casa Bianca si affretta a smentire la notizia. Queste sono storie vecchie, riciclate, già pubblicate e con forza smentite prima delle elezioni, mentre l’avvocato Cohen replica: “Il Presidente Trump ancora una volta smentisce con veemenza questo o qualsiasi altro incontro a sfondo sessuale con l’ex attrice di film a luci rosse”. Al coro di smentite si aggiunge anche la diretta interessata, la bionda Stephanie, che ha bollato come completamente false le voci di aver ricevuto denaro da Trump. Già nota per la sua attività cinematografica proprio nel 2006 la pornostar era salita alla ribalta per la decisione di candidarsi come senatrice della Louisiana. A seguire, la donna si era resa protagonista di una vicenda tutt’altro che lusinghiera. La polizia di Tampa l’aveva arrestata per violenze domestiche contro il marito. Adesso è di nuovo sui media di tutto il mondo per un presunto rapporto con il numero uno della Casa Bianca.