Una notizia che dà respiro pur non cambiando le sorti della città martire sul Mar d'Azov. I primi 100 hanno lasciato Mariupol e sono stati portati in salvo. Sono grato alla Croce Rossa, insieme alle Nazioni Unite lavoriamo all'evacuazione di altri civili, il commento di un sollevato Zelensky, che poche ore prima di dare l'annuncio aveva incontrato a Kiev la speaker del Congresso americano Nancy Pelosi. Zelensky incassa il sostegno strategico, economico e politico della Casa Bianca ai più alti livelli e promette. La bandiera ucraina tornerà a sventolare in tutto il paese. La presidente della camera dei rappresentanti americana garantisce poi che gli Stati Uniti non smetteranno di fornire armi all'Ucraina. In conferenza stampa spiega, se ti minacciano non puoi cedere. Dal canto suo la Russia non si lascia intimorire e per il presidente della Duma russa, Mosca dovrebbe rispondere in maniera simmetrica al congelamento dei beni russi da parte delle nazione definite non amiche, su Twitter Volodin scrive, confischeremo le loro aziende che si trovano in Russia. Nuove sanzioni intanto sono in dirittura d'arrivo. L'Unione Europea è vicina all'accordo sul sesto pacchetto. Il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba ne ha parlato con l'alto rappresentante per la politica estera dei 27 Josep Borrell. L'embargo al greggio russo, ha detto, ormai è fondamentale.