Ritenevo mio dovere essere qua a ricordare che chi sbaglia paga. Anche e soprattutto se indossa una divisa, punto. Questo però non vuol dire infamare e mettere a rischio la vita di 40 mila donne e uomini in divisa del corpo della polizia penitenziaria, che rendono questo Paese, un Paese più sicuro. Quindi, la giustizia faccia il suo corso e se ci sono stati abusi e violenze con nomi e cognomi, questi abusi e queste violenze vanno punite. Però non accetto le minacce di morte che stanno arrivando, gli insulti, gli attacchi, anche da parte di clan della camorra. E quindi ringrazio le forze dell'ordine tutte. In tutta Italia, con qualunque divisa, per il lavoro che fanno. Se c'è un 1% di queste forze dell'ordine che sbaglia, questo 1%, come ogni altro lavoratore, va punito, punto. Quindi se c'è qualche detenuto che è stato oggetto di violenza è inaccettabile, perché il carcere deve essere un luogo sicuro, sia per chi è dentro perché è un criminale, sia per i lavoratori che seguono i criminali e quindi le scuse alle famiglie sono sacrosante e dovute. Mettetevi nei panni però di uomini e donne che domani si alzano a Santa Maria, a Milano, all'Ucciardone, a Regina Coeli, in Puglia, in Sardegna e devono fare i poliziotti, gli psicologi, gli assistenti sociali, i medici, gli educatori. Ecco, che questo disastro, perché si tratta di un disastro e di una sconfitta dello Stato, serva per nuove assunzioni, per la revisione delle piante organiche, per nuove divise, per nuove telecamere e per nuovi strumenti di difesa e di dialogo.