Finita la pausa estiva si guarda inevitabilmente ai vari dossier per governo e maggioranza dove non mancano le polemiche a tutto campo. Reddito di cittadinanza, quota 100, fisco, giustizia. Questi sono solo alcuni dei tanti temi sul tavolo da settembre fino alla fine dell'anno e sono tante le posizioni divergenti. Nelle ultime ore si è riaccesa la tensione sul reddito di cittadinanza, da tempo materia di scontro tra Lega e 5 Stelle, ma che non piace nemmeno a Italia Viva, con Matteo Renzi che punta ad un referendum per abolire completamente il sussidio. Matteo Salvini insiste, si è dimostrato un fallimento. Emendamento a mia prima firma per cancellarlo ma i 5 Stelle continuano a difendere il provvedimento, baluardo della politica pentastellata con Giuseppe Conte che comunque è aperto a delle modifiche. Quota 100 invece il cavallo di battaglia della Lega, scade a fine anno e nella maggioranza c'è chi lo considera ormai fuori gioco. Salvini però rilancia la sfida, chiarendo che non permetterà un ritorno alla legge Fornero. Fronte fisco, le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno svolto una lunga serie di audizioni, stilando una bozza di proposta. Inizialmente prevista per fine luglio, la riforma è slittata a settembre. Questa rientra nella road map disegnata nell'ambito del PNRR come la riforma della Giustizia, non solo la riforma penale che ha già superato non senza tensioni il primo voto alla camera e che sarà alla ripresa dei lavori parlamentari all'esame del Senato dove c'è anche la riforma del processo civile. Sempre a Palazzo Madama infine, c'è il DDL Zan, fortemente sostenuto dal PD, ma finora bloccato per le divisioni interne alla maggioranza.