Centri per rimpatri al di fuori dell'Europa così come piattaforme di sbarco per l'identificazione preventiva dei migranti. Sono alcune delle suggestioni arrivate dagli 11 Paesi che l'Italia ha riunito a margine del Consiglio Europeo per chiedere alla nuova Commissione soluzioni innovative nella gestione delle politiche migratorie. Giorgia Meloni ha presentato il modello Albania, l'Olanda guarda all'Uganda, la Danimarca ragiona su una cooperazione col Kosovo. Non esiste una soluzione unica, spiegano fonti diplomatiche, il punto è costruire un sistema compatibile col diritto europeo. Assenti alla riunione Francia, Spagna e Germania. Per la Premier la priorità e prevenire le partenze di migranti irregolari, convinta che protocolli come quello con Tirana siano un deterrente per i trafficanti non più in grado di assicurare destinazioni certe a chi sceglie di partire. Von der Leyen, in attesa del via libera alla sua squadra di governo, prende nota impegnandosi a studiare tutti i modelli. Da Bruxelles Meloni vola poi in Medio Oriente, prima in Giordania per rafforzare gli aiuti umanitari a Gaza poi in Libano per ribadire che le truppe Unifil non si toccano. L'Italia è d'accordo su una revisione delle regole di ingaggio e spinge per un coinvolgimento dell'esercito regolare libanese nel sud del Paese. Affiancare Israele nella lotta ad Hezbollah potrebbe essere una via per evitare un'escalation dagli esiti imprevedibili.