La Guida: L'Italia, il panico e l'Europa

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4 giorni fa

Non sarà una catastrofe, ma altre due sedute così in borse staremo definitivamente in una nuova era. E poi magari ha ragione Trump che gli americani lo ringrazieranno. Noi da queste parti, mi pare difficile. Impariamo due cose. La prima, che la rivoluzione della globalizzazione, seppure si fosse compiuta, è stata meno cruenta di quella della clausura delle economie, la cui parabola purtroppo è tutta davanti a noi. E la seconda che il Presidente degli Stati Uniti ha un potere sconfinato, non sui suoi cittadini elettori o sudditi, sul mondo intero. È uno che si presenta in un posto pieno di rose e fa vedere un bel cartello con un po' di numeri, accusa di furto interi continenti e brucia senza sforza apparente, qualche migliaio di miliardi, manco ne avessimo d'avanzo. Uno così forse dovrebbe essere eletto a suffragio universale e globale, nel senso che dovrebbero contare i voti dell'intero globo terracqueo, tanto per fare una citazione. Allora, la Presidente del Consiglio dice che non sarà una catastrofe e che la quota del nostro export che arriva o arrivava negli Stati Uniti non è tale da giustificare problemi sistemici. Speriamo sia vero, ma intanto Meloni fa il suo dovere, cerca di contrastare lo sconforto che può diventare panico. Con le borse non pare ci sia riuscita, ma quelli sono luoghi emotivi per eccellenza. Speriamo davvero ci riesca con quella che chiamiamo l'economia reale, le imprese e chi la finanzia, cioè le banche, sennò saranno dolori seri. La Presidente del Consiglio ieri ha definito pure un errore i dazi americani e poi però poche parole dopo ha elencato gli errori dell'Europa, regole, Green Deal, ritardi, burocrazia. Bruxelles è matrigna, né sorella e né madre. Ora Meloni ha fatto una richiesta all'Europa rivedere il patto di stabilità, anche su questo, un paio di riflessioni. Piacerebbe sentire anche ai paesi meno indebitati chiedere una revisione del patto, le circostanze sono eccezionali ed è inutile parlare di comunità di destino se non c'è traccia di solidarietà. E da ultimo, Meloni e soprattutto Giorgetti sanno benissimo che patto o non patto fare altro debito per l'Italia è un guaio. Bisogna pensare ad altro ed è assolutamente necessario che ci pensi l'Europa. .