"Il Senato approva". Il Senato porterà alla Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti dei Magistrati di Firenze che conducono l'inchiesta Open. Secondo Giunta per le Autorizzazioni e Aula i PM -che hanno chiesto il rinvio a giudizio per Matteo Renzi- avrebbero inserito nel fascicolo dell'inchiesta chat e mail di quando il leader di Italia Viva era già Senatore. E avrebbero dovuto chiedere prima una formale autorizzazione a Palazzo Madama per non violare l'articolo 68 della Costituzione. "Il Senato si è espresso perché anche i PM fiorentini rispettino la legge". Una bella giornata -commenta Matteo Renzi- che in Aula ha evocato la difesa della Costituzione. "Non scappo dal processo, ma fare politica non è reato. In gioco ci sono le prerogative del Parlamento". "Su questo tema si gioca una battaglia di civiltà giuridica e di dignità della politica. Oggi non parliamo di me, parliamo di noi, di voi. Qui non parliamo di Leopolda, parliamo del Senato della Repubblica, del Parlamento della Repubblica. Qui non parliamo di Fondazione, parliamo di Costituzione". Il voto del Senato ha visto spaccato il centrosinistra: favorevole il PD che si era astenuto in Giunta, contrari i 5 Stelle e Sinistra. Compatto il centrodestra. "Non combatto Renzi a colpi di Magistratura", le parole di Matteo Salvini. Ora la parola passa alla Corte Costituzionale.