Rapporti tesi e freddi come mai forse prima quelli tra Conte e Schlein, alla guida di un partito, il PD, che molti raccontano smarrito e furioso, con il leader del Movimento 5 Stelle che dopo aver fatto saltare le primarie a Bari ha scelto anche di ritirare i propri rappresentanti dalla giunta e dalla maggioranza regionale. Un atto che a Roma hanno vissuto come l'ennesimo guanto di sfida, a differenza di Michele Emiliano, governatore al quale Conte avrebbe confermato fiducia e disponibilità a collaborare. Tratti distesi che di certo non si sono registrati con Schlein e che affiorano dalle dichiarazioni dei Dem. "Conte sta provando a lucrare rispetto ad una difficoltà che in questo momento affronta il PD. Si sono fatti prendere dalla campagna elettorale ma è sbagliato", affonda Orlando. "Patenti di legalità", è il refrain che circola tra i Dem, "non ce le facciamo dare da nessuno". Il nodo è non solo con i grillini ma anche interno al PD. La segretaria non ha certo nascosto la forte irritazione per le vicende giudiziarie emerse in questi giorni e ha chiesto massimo rigore e atti concreti al PD pugliese. Un cambio netto di fase ai dirigenti locali e al governatore Emiliano. E non manca a chi vorrebbe arrivare al commissariamento del partito a livello locale. Tensioni che si sommano al caso Bari, dove per ora restano in campo i due candidati: Leccese per il PD e La Forgia per i grillini. L'ipotesi di un candidato terzo aleggia ma per ora senza concretezza e soprattutto senza aperture da parte dei contiani, verso cui chiudono ancora con nettezza da Azione. "Penso che i 5 Stelle siano una iattura per l'umanità", sferza Calenda. "Purtroppo oggi un pezzo del PD, compreso la linea della segretaria, è una copia dei 5 Stelle. Dovrebbero usare questi anni dell'opposizione per mandarli a quel paese".