Al Parlamento europeo si discute, si tratta, ma non si è ancora arrivati ad una soluzione. Il nuovo governo d’Europa, la Commissione Europea che il prossimo 27 novembre dovrebbe ottenere il via libera dagli europarlamentari rischia di non ottenere un voto favorevole. La maggioranza che a fine luglio aveva votato Von der Leyen per affidarle per la seconda volta la presidenza della Commissione Europea si è spaccata. I Socialisti e i Verdi, accusano la Presidente di essersi spostata a destra, accusano lei e i Popolari Europei di voler in futuro far passare leggi e direttive con l’aiuto dei Conservatori europei tipo Fratelli d’Italia e questo proprio garantendo una poltrona da vicepresidente della Commissione a Raffaele Fitto, del partito di Giorgia Meloni. D’altra parte, proprio in queste ore il Partito Popolare Europeo ha fatto approvare un rinvio di un anno della legge per la protezione delle foreste votando insieme ai Conservatori e a tutta l’estrema destra, con Socialisti e Verdi contrari. Nello stesso tempo anche la nomina della Socialista spagnola Teresa Ribera, ministro per l’ambiente in Spagna e designata altra vicepresidente della prossima Commissione, è bloccata dai Popolari che vogliono che prima questa si presenti in Parlamento in Spagna per rispondere delle sue responsabilità nella gestione delle alluvioni a Valencia e vogliono anche che prometta, se indagata per la sua gestione, di dimettersi in futuro da commissaria. Insomma, veti incrociati e problemi politici che rendono tutt'altro che scontato che il prossimo 27 novembre nasca La Commissione Europea, ipotesi questa che preoccupa molto le istituzioni di Bruxelles.