Nonostante la faccenda sia diventata Urgente, il Governo si prende ancora qualche ora per sciogliere il nodo delle nuove norme che riguardano il recesso dalle concessioni e quindi il rapporto che lo Lega ad Atlantia tramite Autostrade per l'Italia. Giornata convulsa quella di lunedì. Autostrade informa l'esecutivo con una lunga missiva indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell'Economia e quello dei Trasporti di essere intenzionata a rescindere il contratto prima ancora che lo faccia il Governo. Atlantia, sostiene di avere dalla sua molteplici i diritti e i principi sanciti dalla Costituzione e dal diritto comunitario per richiedere il risarcimento del 100% del valore della concessione, cioè 23 miliardi. Il Governo, per bocca del Ministro Delle Infrastrutture, Paola De Micheli, definisce la lettera una minaccia inaccettabile, non in linea con il ruolo di concessionario di un bene dello Stato. La minaccia di Atlantia è conseguenza delle nuove norme sulle revoche delle concessioni contenute, ma provate ancora, salvo intese nel Milleproroghe. Norme che rendono più pesanti risarcimenti per i concessionari inadempienti e più veloci le procedure. Assegnando ad ANAS la gestione delle concessioni autostradali eventualmente revocate. Norme che però sono aspramente criticate dai Italia Viva. Nelle prossime ore i renziani proveranno a tenere il punto. Le intese all'interno del Governo non sono ancora state raggiunte.