Che sarebbe stato riconfermato era scontato, non che annunciasse che questo sarà il suo ultimo mandato. Matteo Salvini, candidato unico, è stato eletto segretario della Lega per acclamazione. Al prossimo congresso sarò un delegato perché qui non so chi e non so come, dice dal palco, ma c'è il prossimo segretario della Lega. Un passaggio di testimone che dovrà attendere almeno il 2029. Nel frattempo Salvini promette di lavorare per tornare ad essere il capofila della coalizione di Centrodestra, con la quale, ribadisce, c'è perfetta sintonia. Eppure dagli interventi al congresso, non escluso il suo, gli attriti con gli altri membri della maggioranza non sembrano dettagli, come ad esempio quel ritorno di Salvini al Viminale, invocato da alcuni parlamentari e accolto dal neosegretario, ma già smentito più volte dalla premier. "Sapendo che Matteo è e sarà un amico e un grande uomo di Stato, di quello che mi avete chiesto, con serenità parlerò sia con lui che con Giorgia Meloni, perché io sono a disposizione". L'autonomia e il premierato vanno insieme mano nella mano, dice all'amica Meloni che ha mandato un videomessaggio. Lega partito di pace, no al riarmo. I temi dell'intervento di Salvini sono stati come sempre in netta opposizione con il governo europeo. "Un'Europa sana, domani mattina, come ha fatto Trump coi suoi atti ordinativi nello studio ovale, azzera, non ritarda, cancella il Green Deal, il patto di stabilità, il mega dazio che sta soffocando le nostre imprese. È quello il mega dazio, è a Bruxelles il problema delle nostre imprese, non è altrove. È lì che bisogna usare la motosega di Milei". Alla Fortezza da Basso di Firenze è arrivato anche Roberto Vannacci che si è ufficialmente iscritto al partito. La crisi dell'Unione Europea è colpa di von der Leyen, non dei dazi, dice il generale. A Firenze anche i leader patrioti europei, tra cui Abascal, Orban e Marine Le Pen: è sotto attacco la libertà in Europa, dice in videocollegamento, la mia ineleggibilità è una decisione politica. .