L'attesa era tanta i quesiti molto dibattuti. Non a caso l'udienza della Corte Costituzionale, è andata avanti per l'intera giornata, con l'ascolto dei comitati promotori dei rappresentanti legali, e delle memorie presentate. Alla fine arriva un solo responso. Il primo, quello sulla cosiddetta eutanasia attiva viene bocciato. Gli altri sette, su cannabis legale e giustizia saranno esaminati nelle prossime ore. Quesito inammissibile, giudizio della Consulta. L'abrogazione, seppur parziale, nella norma sull' omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non preserverebbe, la tutela minima costituzionalmente necessaria, della vita umana con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. Questa, la ragione che ha guidato il plenum dei 15 Giudici Costituzionali. Ma l'Associazione Coscioni, tra i promotori dell'iniziativa referendaria non ci sta e non si arrende. "Questa è un'occasione persa, che farà aspettare ancora molto, persone in quelle condizioni. Certamente, la campagna per legalizzare l'eutanasia non si ferma qui. Abbiamo in questi 15 anni, fatto passi avanti attraverso le disobbedienze civili e i ricorsi, e continueremo su questa strada". Secondo quanto previsto dal referendum, per ottenere la legalizzazione dell'eutanasia, si sarebbe passati attraverso la depenalizzazione parziale dell' omicidio del consenziente, con esclusione di casi ben definiti. Anche sul fronte politico, sono in tanti a rammaricarsi, dal leader della Lega Salvini che si dice dispiaciuto. Perché la bocciatura di un referendum non è mai una buona cosa. Ai democratici che, con il segretario Letta, invitano il Parlamento a trovare la forza morale di affrontare un tema delicato e fondamentale, per troppi anni colpevolmente rinviato. Per il leader pentastellato Conte, è un imperativo politico e morale, dare risposte in aula alla grande partecipazione nella raccolta di firme. Di diverso avviso Giorgia Meloni, che plaude alla decisione della Consulta. Il quesito dice era inaccettabile. Intanto, rimprenderà giovedì l'esame della proposta di legge sul fine vita alla Camera. Ora però l'attenzione, è rivolta all'attesa per come la Corte si pronuncerà sugli altri 7 referendum, con i quesiti sulla giustizia che rischiano di aprire un altro fronte nella maggioranza, dopo il recente via libera del Governo alla riforma del CSM.