L'estate del Movimento 5 Stelle è segnata da un continuo dibattito interno, accuse incrociate tra il fondatore Grillo e leader Conte e l'attesa dell'assemblea costituente che in autunno determinerà il futuro del partito. il presidente Conte nega l'ipotesi di scissione, ma non rinuncia a fare un appuntamento a Grillo, "considerando che ha sempre predicato il principio della democrazia dal basso, mi sorprende che ora voglia porre paletti". E poi assicura che Grillo non potrà sollevare questioni sull'utilizzo del simbolo ha assunto precisi impegni contrattuali che glielo impediscono. Tra Conte e Grillo c'è anche chi, nelle fila dei 5 Stelle, guarda con speranza a un possibile ritorno dell'ex deputato Di Battista che però evita di intervenire, "non parlo delle questioni interne di un movimento che ho lasciato tre anni fa per questioni politiche". Intanto tra gli aspetti da chiarire anche nella Costituente ci sono le alleanze, per Giuseppe Conte un'unione con Matteo Renzi non avrebbe senso, per un 2-3 % di voti in più si farebbero scappare tutti gli elettori 5 Stelle e anche una buona parte di quelli del PD, dice. E la giravolta a sinistra di Renzi non piace nemmeno una parte di Italia Viva capeggiata dal deputato Luigi Marattin che chiede da giorni un congresso per discuterne. Nel partito si è creata una spaccatura importante, "Matteo ha cambiato idea sulla linea da tenere in 24 ore", sottolinea. Della nuova linea sinistra Renzi ne parlerà nei prossimi giorni sul palco della festa dell'Unità a Pesaro, dove arriveranno poi anche Schlein, Landini, Bonaccini, ma anche nel PD c'è chi, vedi Speranza, diffida di un accordo con Renzi.