Le Regioni spingono per il rinvio della riapertura della scuola dopo le vacanze. Dibattito che prosegue nonostante ormai manchino solo una manciata di ore al D-Day il 10 gennaio. Netta la Sicilia che rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni, ma il Governatore Musumeci fa di più e chiede a Draghi il ritorno alla Dad. Il Governatore del Veneto, Zaia, insiste sulla necessità di una presa di posizione del Cts e aggiunge: "Abbiamo davanti uno scenario che sarà un calvario per la scuola, tra insegnanti colpiti dal Covid, altri assenti per malattia, altri ancora No Vax e nuove regole della Dad. Insomma quella della scuola rischia di essere una falsa apertura". Su questo sono d'accordo in tanti, si rischia una riapertura a singhiozzo. In Campania interviene poi il TAR che chiede alla Regione di presentare ulteriori documenti per poter decidere sul ricorso presentato da alcuni genitori contro l'ordinanza del Presidente di chiusura per materne, elementari e medie. Integrazione che dovrà essere presentata ai Giudici amministrativi entro lunedì mattina. In Puglia Emiliano attacca: "Il Governo italiano, nonostante i rischi epidemiologici legati all'ancora basso livello vaccinale dei bambini da 5 a 11 anni, ha deciso di far riprendere le lezioni in presenza da lunedì. Le Regioni hanno, invano, richiesto un posticipo della riapertura ma il Governo sul punto è stato irremovibile". A poche ore dall'inizio della scuola insomma le incertezza rimangono molte e i fronti chiari. Il Presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Giannelli spinge sulla maggiore comunicazione fra ASL e scuole. "Trovo improprio ed inaccettabile, dice, che il Preside debba chiedere a singoli ragazzi, spesso minorenni, lo stato vaccinale". Tutto confuso insomma e il 10 gennaio è dietro l'angolo.