Crisi, Conte-Renzi story. Un anno e mezzo di rapporti tesi

14 gen 2021
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Le mie dimissioni da Presidente del Consiglio. Agosto 2019, cade il governo 5 Stelle-lega perché Salvini esce dalla maggioranza, dopo mesi di tensioni con Conte. Gennaio 2021, come in un dejavù Renzi dopo mesi di sempre più aspri botta e risposta con Conte, ritira i Ministri e apre la crisi. Difficile la vita per questi Governi usciti dalle elezioni 2018 e già agli esordi di Conte 1 i rapporti tra premier ed ex premier partono con premesse che sanno di acido. Renzi ha detto che lei è un collega, non è stato votato neanche lei alle elezioni. É professore lui? Eppure il Conte bis è proprio Renzi a renderlo possibile, mettendo in campo il suo lodo post Papete, a sostegno dell'esecutivo diverso per impedire i pieni poteri a Salvini dice, a settembre fonda Italia Viva, con cui supporta il Governo, ma fin da subito, da una parte rivendica l'avere stoppato le destre, dall'altra bacchetta il settore del suo Governo e lo stesso premier per inattività sulle grandi opere, per non voler prendere il Mes, per non investire abbastanza sulla scuola, per il giustizialismo. A gennaio 2020 Renzi già paventa la crisi in totale disaccordo sulla riforma della giustizia Bonafede e poi arriva il Covid, c'è lo stato d'emergenza, c'è la tragedia quotidiana e tutto rientra, il Governo mette in campo le sue iniziative per contrastare epidemia e crisi, ma in breve si capisce quale catastrofe per la nostra economia sia in arrivo e quali problemi per la scuola e Italia Viva parte con le bordate su banchi a rotelle, lezioni non in presenza, carenza nei trasporti, gestione dei bonus da parte dell'INPS a guida 3 D voluto dai Cinquestelle. Critiche dure anche sull'uso dei DPCM e alla fine sulla stessa gestione dell'emergenza sanitaria. Il senatore Salvini ha chiesto i pieni poteri, non li abbiamo negati a lui per darli ad altri. Conte va avanti per la sua strada, l'insofferenza anche di PD e cinquestelle verso Renzi e il suo piccolo partito che fa da opposizione interna, cresce, però c'è l'emergenza virus, bisogna serrare le fila, si arriva perfino a una schiarita nei rapporti in estate, sul recovery fund, considerato da Renzi un successo per l'Italia, ma è un attimo e si passa agli avvertimenti, bisogna correre, così non va, non ci sono piani, va preso il Mes. Basta un'intervista di Conte che racconta l'ennesima task force, poi la prima bozza del piano di ripresa consegnata via mail a notte alta, finché Renzi di fatto lo dice. Basta, non sono capaci, bisogna cambiare. Conte lo avverte, saresti tu colpevole di una crisi al buio, in piena pandemia, se lasci niente più accordi con te. e arriva il redde rationem.

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