Da un lato il centrosinistra, PD, LEU insieme a Italia Viva e Cinque Stelle, dall'altro il centrodestra. In mezzo il disegno di legge Zan, contro l'omotransfobia e quell'iter che di fatto resta fermo a Palazzo Madama, in Commissione Giustizia, dopo il primo via libera della Camera lo scorso 4 novembre. Le polemiche dei giorni scorsi, hanno coinvolto anche il mondo dello spettacolo e dell'informazione, concerto del primo maggio incluso, ora però la partita torna a essere politica e soprattutto parlamentare. Prima il Carroccio, che annuncia un proprio testo, pronto ad andare oltre quello incardinato al Senato a nome del primo firmatario, il Deputato Dem Alessandro Zan, poi una nuova versione in arrivo, targata Forza Italia e Lega, il centrodestra di Governo, che punterebbe soprattutto sul tema delle aggravanti. Il fronte governativo opposto, contesta e condanna, parlando di ennesima perdita di tempo, di mossa dilatoria, per ostacolare l'avvio dell'esame di legge in Commissione e così il centrosinistra, decide di autoconvocarsi e confermare la volontà di andare avanti sul Ddl Zan, senza prendere in considerazione altri testi pronti e non solo, in caso di ostruzionismo del centrodestra, si dice pronto anche a forzare la mano e chiedere il passaggio direttamente in aula dove però, questo il rischio e il freno al tempo stesso, si manifesterebbe una palese spaccatura della maggioranza di Governo.