C'è chi si complimenta con i vincitori dell'elezioni sinceramente felice, chi lo fa solo proforma, chi si augura che il prossimo governo cambi l'atteggiamento dell'Italia, chi spera invece che non cambi nulla. Le reazioni dei governi stranieri al voto nel nostro paese dipendono ovviamente dal colore politico di chi li guida e dagli interessi che gli sono più a cuore in questa fase storica. La Polonia e l'Ungheria hanno espresso grande soddisfazione per la vittoria di Giorgia Meloni, leader dei conservatori europei che governano anche a Varsavia e vicina ad Orban, che ha scritto che quella in Italia è una vittoria dei valori conservatori cristiani alla base della nostra amicizia. Le altre cancellerie europee, come la Francia e la Germania, governate dal centrosinistra, sono più fredde. Berlino sottolinea che in fondo gli italiani sono amanti dell'Europa e si augura che nulla cambi. A Parigi la premier Borne si augura non si minaccino i diritti umani e l'aborto, mentre Macron ha corretto il tiro dicendo di essere pronto a collaborare col nuovo esecutivo. "Qui a Bruxelles la Commissione ha di fatto evitato di commentare, memore anche delle polemiche che nei giorni scorsi hanno suscitato le dichiarazioni della presidente von der Leyen. I membri dell'esecutivo europeo comunque si dicono fiduciosi e speranzosi di poter collaborare bene con il prossimo governo". Poi ci sono le dichiarazioni delle grandi potenze extraeuropee. Da Washington il segretario di stato Blinken ha detto di essere ansioso di lavorare col nuovo esecutivo precisando però cosa si aspetta: supporto all'Ucraina, rispetto dei diritti umani e costruzione di un futuro economico sostenibile. Pechino si augura che il nuovo governo italiano continui ad avere una politica positiva e pragmatica nei confronti della Cina, mentre Mosca spera che le forze politiche al governo in Italia siano pronte a mostrare un atteggiamento costruttivo nei confronti della Russia.