Un lungo applauso accompagna l'arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con lui il Ministro della Difesa Crosetto. Il Capo dello Stato depone una corona d'alloro davanti alla lapide che ricorda le 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Uno ad uno il Vicepresidente dell'Associazione Nazionale Famiglie italiani Martiri legge i nomi di chi, il 24 Marzo 1944, fu ucciso dai militari tedeschi all'interno delle cave di Pozzolana, una rappresaglia per l'attentato di via Rasella del giorno precedente costato la vita a 33 soldati del Reggimento Bozen. "Fu realizzata con lucida follia e crudeltà, determinazione, dal nazismo col supporto del fascismo. Furono uccisi italiani, ebrei, antifascisti, resistenti per una strategia di terrore." Sul palco i Presidenti di Senato e Camera, il Presidente della Corte Costituzionale, il Governatore della regione Lazio, il Sindaco di Roma, le massime autorità militari del Paese. Difronte a loro, in silenzio, centinaia di persone, parenti delle vittime, conoscenti, studenti. Il Presidente dell'Associazione Nazionale Famiglie Italiani Martiri chiede a tutti un pensiero a chi 80 anni fa ha perso un parente ma anche ai letti vuoti, ai baci perduti, ai sogni svaniti. La memoria è anche questo ma oggi, commenta il Presidente della regione Lazio Rocca, sembriamo non avere imparato le lezioni del passato. "Vediamo le vittime civili in Ucraina, le vittime civili in Palestina, gli ostaggi innocenti. È purtroppo un mondo che sembra dimenticare, che non sa fare tesoro dei propri errori e dei propri orrori.".