Scienziati e ricercatori insieme per discutere dei grandi problemi globali. E' questo l'obiettivo della riunione delle accademie nazionali dei paesi del G7, ospitata a Roma dall'Accademia dei Lincei. L'iniziativa, nata nel 2005, riunisce i rappresentanti delle istituzioni scientifiche e di Scienze Umane e Sociali di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e ovviamente Italia. Nella due giorni i partecipanti hanno discusso di sicurezza alimentare, salute pubblica, diseguaglianze sociali e povertà, scienza e comunicazione del patrimonio culturale. Temi chiave anche il controllo e l'eliminazione delle armi nucleari, visti i conflitti e i rischi che ne derivano, si sottolinea, oltre che la gestione dell'intelligenza artificiale. "Ci sono dei possibili danni per la democrazia, per la comunicazione e così via, su cui serve fondamentalmente un enorme impegno da parte degli stati e un accordo anche fra gli stati e privati che sviluppano intelligenza artificiale, in maniera tale che si possano evitare questi pericoli." A guidare le discussioni il presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei. "Gli argomenti che abbiamo affrontato sono talmente rilevanti che noi speriamo che l'evidenza scientifica e la drammaticità della situazione possa convincere la politica a fare un salto in avanti." Per farle arrivare ai capi di Stato e di Governo, i documenti elaborati dalle accademie sono stati consegnati all'ambasciatrice Belloni, incaricata dalla Presidenza del Consiglio per l'organizzazione del G7. "Certamente nelle intenzioni del presidente Meloni e della presidenza italiana del G7, c'è quello di arrivare a degli impegni concreti e che consentano veramente di guardare al mondo con delle iniziative che possano permettere soprattutto al cosiddetto Global South, in particolare all'Africa, alla quale l'Italia sta dando tanta attenzione, di poter arrivare ad un dialogo sulla base paritaria con i paesi del G7.".