E' un cambio di passo che non deve essere solo a parole, giustizia, ordine pubblico, Covid. La discontinuità del Governo Meloni prende il via con provvedimenti che toccano aree da sempre sensibili. Le immagini delle ultime ore delle rave party di Modena, spingono il Governo verso una stretta per tutte le manifestazioni di questo tipo, con pene che possono arrivare a 6 anni di carcere, 10 mila euro di multa, oltre al sequestro di tutto quanto messo in campo per il raduno illegale. Eventi che richiamano gente da tutta Europa mettendo a rischio secondo il Governo l'ordine e la salute pubblica. "Il segnale che io voglio dare è che l'Italia non è più diciamo la nazione nella quale quando c'è da delinquere, si può venire, perché qui insomma siamo meno attenti di quanto non lo siano altri e voglio essere vorrei che l'Italia fosse una nazione nella quale esistono tutte le norme che servono e vengono ovviamente fatte rispettare". A chi le chiede di un doppio standard tra Modena e il raduno di Predappio, spiega che non c'è correlazione e che lei le distanze da lì le ha prese già a suo tempo. Unire le due cose oggi, lascia intendere, sarebbe solo speculazione. Slitta anche la riforma Cartabia, la macchina non è pronta, servono altri 2 mesi per organizzarsi con la rassicurazione che il PNRR non sarà compromesso. E poi la difesa dell' ergastolo ostativo per il quale la Meloni si dice fiera. Si chiude anche uno dei tanti capitoli Covid e vaccini per il personale sanitario nessun obbligo fine multe, e per chi era sospeso si riavvia il reintegro. "Gli operatori della sanità per i quali unici ormai in Italia, era prevista la scadenza dell'obbligo vaccinale al 31 di dicembre, voi sapete, l'obbligo vaccinale è scaduto per tutti lo scorso giugno, se non vado errata, sopravvive fino al 31 dicembre solo per gli operatori del comparto sanitario e noi abbiamo deciso di anticipare la fine di questo obbligo al 1 novembre, cioè a domani, perché questo ci consente di prendere 4 mila persone che attualmente sono ferme in un sistema sanitario che ha già un enorme problema di organico e rimetterle al lavoro" Restano invece le mascherine in ospedali e strutture sanitarie mai pensato di toglierle assicurano dall'esecutivo, mentre si chiude la partita dei Sottosegretari. Mercoledì il giuramento, tutti si dicono soddisfatti anche se qualche desiderata è saltato e alla fine l'ultima parola sui nomi l'ha messa sempre la Meloni.