Sul tavolo di Mario Draghi il dossier Ucraina occupa gran parte dello spazio ma non è il solo, perché il Governo rischia di finire di nuovo sotto attacco su alcuni provvedimenti che stanno per arrivare in Parlamento. E così dal paradosso al rischio di rimanere senza un Governo autorevole il passo è breve. Dopo il fuoco amico evitato per un soffio sulla Riforma del Catasto, infatti, la tensione rimane ai livelli di guardia. Nelle prossime ore il Centrodestra tornerà alla carica e in Commissione Finanze verrà presentato un nuovo emendamento dell'opposizione soppressivo di una parte della Riforma e la Lega chiede di votarlo. Ma la lista di trappole lungo questa porzione di Legislatura è lunga. Nei prossimi giorni arriverà in Parlamento il Decreto Bollette su cui gli uomini di Salvini marcheranno stretti i Cinquestelle temendo imboscate sul tema delle trivellazioni e delle centrali a carbone. Scossoni rischiano di esserci anche sulla Riforma del Codice degli Appalti la cui delega giace ancora in Commissione Lavori Pubblici in Senato. Sempre a Palazzo Madama tra pochi giorni arriva il Disegno di Legge Concorrenza che contiene le norme sulle concessioni balneari. Ci sarà ancora un test sulla tenuta della maggioranza. Il Centrodestra è a fianco dei gestori contro la liberalizzazione delle concessioni. Sul piano parlamentare poi sembra aprirsi un altro fronte: la Presidenza delle Commissioni che in una fase come questa, come dimostra la vicenda del catasto, possono essere decisive. Le attuali sono frutto del voto del 2018 quando Lega e Forza Italia erano opposizione. Ora che sono dentro la maggioranza le rivendicano e hanno posto la questione al Presidente del Consiglio Draghi che ha invece messo come obiettivi imprescindibili per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proprio concorrenza, appalti e delega fiscale, i tre fronti più caldi su cui il Governo deve resistere.