Bisogna fare una specie di reset. Abituati da tempo a governo di unità, emergenze e salvezza nazionale che guardavano alla politica come un lusso di cui, nel caso, fare a meno, forse dobbiamo pensare e ripensare prima di valutare quello che è successo nelle ultime ore come uno scontro tra l'esecutivo e Bankitalia. Bankitalia ha fatto quello che fa sempre, fornire un parere sulla manovra economica basato sulle sue competenze, tradizionalmente di primo livello, e sul suo ruolo, quello di mantenere la stabilità e l'efficienza del sistema finanziario. La visione del mondo di Palazzo Koch nel tempo quasi, senza eccezioni, è quella ispirata all'economia sociale di mercato, da Luigi Einaudi in poi. Balassone, capo del servizio economico, ha detto al Parlamento ciò che era ampiamente prevedibile. Attenzione all'uso del contante, perché è antimoderne e induce in tentazione verso evasioni, nero, riciclaggio. Tentazioni che l'economia di mercato mal tollera e dato che nell'ispirazione originale c'è pure l'aggettivo sociale, ha aggiunto che il reddito di cittadinanza non era un'idea così cattiva perché in anni difficili qualche merito nella battaglia contro le povertà l'ha avuto. Un governo di unità, emergenza, salvezza, avrebbe ascoltato le critiche, probabilmente in silenzio, per poi accoglierle, evento tutto sommato raro, rarissimo, o altamente fregarsene, molto meno raro. In entrambi i casi zero tensione istituzionale. Abituati a questo salta agli occhi la reazione del governo a Balassone, che però ha due componenti. Una ribadisce che dietro le scelte del governo c'è appunto la politica e le aspettative dell'elettorato che Bankitalia può permettersi di non considerare. Ma la maggioranza deve considerare. Questa è la cosa a cui non eravamo più abituati e ben venga. Poi però c'è l'altra componente che ogni tanto torna, riflesso quasi condizionato della politica, delegittimare l'opinione altrui quando è diversa. Quindi le parole di Balassone in Parlamento diventano semplicemente la posizione di un dirigente e Bankitalia non vuole l'uso del contante perché con quello i suoi soci, le banche, guadagnano meno. Poi tutto è rientrato, per fortuna. Alla delegittimazione, specie tra istituzioni, è meglio non abituarsi. La guida sarà aggiornata nelle prossime ore. A presto.