La guida: la mano tesa di Nordio al Csm

30 nov 2023
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Amicizia, colleganza, leale collaborazione. Usa toni e concetti utili al riavvicinamento il Ministro della Giustizia Nordio. Tra la politica e la giustizia, tra il Governo e la magistratura. Perché il conflitto non diventi endemico, abituale. Non sia rumore di fondo reciproco ad ogni iniziativa, legislativa da una parte, giudiziaria dall’altra. Così la mattinata dedicata alla riunione straordinaria del Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura presieduto da Sergio Mattarella, assume tinte meno forti di quelle che hanno colorato gli ultimi giorni, le ultime ore. Crosetto, atteso in Parlamento perché riferisca delle sue convinzioni su un presunto piano dei giudici contro il Governo. Il contrastato rinvio a giudizio del sottosegretario, purtroppo alla Giustizia, Delmastro. I test psicoattitudinali ai magistrati, per ora messi da parte ma poi chissà. La separazione delle carriere, parte integrante del piano di riforma del pianeta Giustizia, ma anche quella ci sarà tempo per discuterla, dopo la riforma costituzionale. Il messaggio di Nordio è: tutto quello che riguarda il futuro della magistratura sarà discusso con la magistratura. Nella speranza che in questo modo il presente, la cronaca degli scontri quotidiani, possa essere alleggerito. Non diventare, appunto, abitudine. E non c’è solo il tono conciliante e i ripetuti appelli alla leale collaborazione. Il Ministro mette sul piatto della trattativa, chiamiamola così perché in sostanza lo è, elementi importanti. Qualcuno inedito o quasi. La promessa, piuttosto solenne, che mai nessuna riforma costituzionale assoggetterà in nessun modo i PM al potere esecutivo. Lo dice sì ribadendo che le stelle della Costituzione non sono fisse ma in movimento e che cambiare la Carta è più che lecito. Ma tant’è: delimitare quel confine è rassicurazione importante. E poi la convinzione che da qui in poi i pareri al CSM saranno richiesti non solo sui disegni di legge, ma anche sugli atti straordinari e di secondo livello: decretazione d’urgenza, decreti legislativi, norme di attuazione. Forse l'obiettivo è riempire il CSM di compiti e competenze e svuotare le aule di tribunale dalla politica. Se sia condivisibile, ognuno rifletta. Se sia possibile, vedremo.

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