La vigilia della manovra è segnata ancora da tante ipotesi. Vedremo quali varcando il portone di Palazzo Chigi si trasformeranno in articoli della prima finanziaria del Governo Meloni. Matteo Salvini afferma che la maggioranza è d'accordo su tutto, il perimetro della manovra però è blindato. Non ci sarà un euro di spesa senza adeguata copertura, è stato il diktat del Ministro dell'Economia Giorgetti. La maggior parte delle risorse dei circa 32 miliardi di euro a disposizione verranno impiegate per tenere a bada il caro bollette. Due vincoli che restringono di molto lo spazio di manovra di una maggioranza desiderosa di vedere accolte diverse richieste. Un punto che sembra al di sopra di ogni turbolenza è la riforma ponte delle pensioni. La conferma arriva ai microfoni di SkyTg24 dal Sottosegretario della Lega Claudio Durigon. "Proporremo una quota ponte che è la quota 41 che inizia con un paletto degli anni. Questo credo che sia necessario perché credo che una riforma pensionistica strutturale, così complessa, con tanti sistemi di fuoriuscita, devono essere messi a regime con un confronto." Nella maggioranza si ragiona anche su un innalzamento delle tasse e sui vizi degli italiani, tra questi il gioco, il tabacco, il comparto dei derivati legali della cannabis, oltre che le piattaforme digitali che si occupano di consegna a domicilio, la cosiddetta Amazon Tax. Sul cuneo fiscale si va verso una replica del taglio di due punti per i redditi fino a 35.000 € mentre il taglio sarà incrementato di un altro punto fino a 3 per le fasce più fragili, quelle con un reddito inferiore a 20.000 €. Perde quota invece l'ipotesi di azzerare l'Iva su pane e latte, così come non sembra essere aria per la Flat Tax incrementale. Conferme invece arrivano sull'aumento ad 85.000 € della soglia per la Flat Tax al 15%. Tra poche ore nel Consiglio dei Ministri finirà il tempo delle ipotesi e comincerà quello delle scelte.